L'11 aprile 1987 moriva suicida Primo Levi: scrittore, poeta, partigiano, testimone storico e morale della barbarie nazifascista e uomo votato alla giustizia, alla verità e all'uguaglianza.
Senza dilungarci sulla sua onorevole vita e sulla sua opera, lo ricordiamo con tre sue poesie, particolarmente significative.
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* Era l'ordine, secco e brutale, dato dalle SS in polacco all'inizio del mattino ad Auschwitz. Poesia presente nel libro La Tregua.
Senza dilungarci sulla sua onorevole vita e sulla sua opera, lo ricordiamo con tre sue poesie, particolarmente significative.

"Perché la memoria del male non riesce a cambiare l'umanità?
A che serve la memoria?"
A che serve la memoria?"
SHEMA (Ascolta) (*)
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
*Lo Shema, che prende il nome dalla frase Shema Israel, è insieme al Kaddish la più importante preghiera ebraica. Il nome è usato nel titolo per dire poi tutt'altro, ma lo stile biblico è molto forte, soprattutto nella maledizione finale. Poesia presente in 'Se questo è un uomo'
WSTAWAC (ALZARSI)! *
Sognavamo nelle notti feroci
Sogni densi e violenti
Sognati con anima e corpo:
Tornare; mangiare; raccontare.
Finché suonava breve sommesso
Il comando dell’alba:
«Wstawac'»;
E si spezzava in petto il cuore.
Ora abbiamo ritrovato la casa,
Il nostro ventre è sazio,
Abbiamo finito di raccontare.
E’ tempo. Presto udremo ancora
Il comando straniero:
«Wstawac'».
11 gennaio 1946
da Ad ora incerta
* Era l'ordine, secco e brutale, dato dalle SS in polacco all'inizio del mattino ad Auschwitz. Poesia presente nel libro La Tregua.
L'APPRODO *
Felice l'uomo che ha raggiunto il porto,
Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all'osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l'uomo come una fiamma spenta,
Felice l'uomo come sabbia d'estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta.
Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all'osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l'uomo come una fiamma spenta,
Felice l'uomo come sabbia d'estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta.
* Poesia del 1964 che, col senno di poi, sembra adombrare il desiderio della quiete della morte.