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9 DICEMBRE. ALTRI DUE (DISCUTIBILI) ARTICOLI DA INFOAUT.

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Avremmo voluto smettere di parlare del 9 dicembre fino alla settimana prossima, in cui dovrebbero uscire una o due riflessioni più allargate, ma, avendo visto che su infoaut ci sono due articoli che, pur non criticando noi -sappiamo bene di non essere così importanti e in certo modo ne siamo contenti visto che così non abbiamo interessi ideologici da difendere-, sono caustici con molti degli argomenti che abbiamo addotto, ci troviamo di nuovo a dover entrare nel merito.
Per comodità metteremo il titolo dell'articolo ed il link, così da risparmiare spazio e mandare chi legge direttamente all'articolo sopra titolato, e di seguito la nostra replica.
Facciamo subito presente un equivoco preliminare che tutti i difensori del 9 dicembre utilizzano: parlare di queste giornate come fossero una sorta di ribellione spontanea in cui sono entrati padroncini e fascisti, mentre è l'esatto contrario: si tratta di una serrata padronale con l'aiuto dei fascisti in cui magari si sono trovate altre fasce.

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DAI DIAMANTI DELL'IDEOLOGIA NON NASCE NIENTE
http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/9958-dai-diamanti-dell%E2%80%99ideologia-non-nasce-niente

Qua c'è il tono polemico del militante che si sporca le mani contro chi giudica da casa o dal 'computer'. A parte la retorica di livello basso, va detto che se per valutare ogni volta un fenomeno si dovesse esserci dentro, il 90% dei contributi del pensiero umano andrebbero aboliti, ma tant'è.
Chiaramente nessuno di noi vuole la meritocrazia, ma un conto è costruire socialità (palestre popolari, baretti) nei luoghi di vita (un tempo avremmo detto di riproduzione) del sottoproletariato urbano giacchè essi faticano a comprendere molte attività e politiche culturali dei centri sociali, speso troppo borghesi e astratte per il loro sentire; un altro è partecipare ad una protesta chiaramente improntata a destra e costruita come un format, credendo nel potenziale di politicizzazione attraverso gli scontri, mentre così facendo suppliscono alla carenza organizzativa dei reazionari e ne fanno da spalla, involontaria quanto si vuole ma sempre spalla, per la riuscita di questa serrata. I compagni dicevano di andare lì per tenere questa gente alla larga dai fascisti, ma i saluti romani si sono sprecati e la visibilità dei fasci è stata enorme, per cui in ogni caso missione fallita.
Per finire, va detto che ci sono tre componenti in gioco in questo embrione di blocco sociale: fascisti, padroncini, e disagio metropolitano. Col terzo, comprensivo di sottoproletariato, piccola borghesia non  ladra colpita dalla crisi, e lavoratori, si può lavorare ma nei modi più consoni.
 Parlando del prossimo articolo entrerò sul popolo delle partite IVA che qua ho omesso.




ANCHE MARX BLOCCHEREBBE LE STRADE
http://www.infoaut.org/index.php/blog/segnalazioni/item/9988-anche-marx-bloccherebbe-le-strade-piccola-nota-sul-9-dicembre

Qua si dice di parlare di Marx e poi si parla di altro.
Innanzitutto, in ambito marxista 'ortodosso' nessuno ha mai pensato di considerare il cosiddetto popolo delle partite IVA tra gli sfruttatori, è evidente che siano tra gli sfruttati.
Quello che si critica è l'idea di moltitudine, in cui rientrerebbe questo 'popolo', mentre secondo il marxismo più classico si tratta di diverse declinazioni di una medesima classe, ma nulla c'entra col considerare costoro dei padroncini. Qua mi fermo perchè la prossima settimana vorrei mettere un articolo in cui si analizza proprio il concetto di classe.
Per il resto, l'argomentazione, dai modi un po' supponenti, è tutta giocata sull'equivoco della spontaneità di cui dicevamo, addirittura arrivando alla nota divertente in cui lui paragona questa serrata ai moti dei tempi di Marx...quando si dice adeguare la realtà all'idea anzichè, come sarebbe corretto, l'opposto!
Sul finale, ha ragione (ma chi lo nega), che la classe non è determinata dal censo ma dalla vendita della forza lavoro ad un capitale esterno al soggetto (o detta guardando un po' tutte le classi, nel ruolo della catena di comando derivata dai rapporti di produzione...un padrone povero è sempre un padrone finchè dispone dei mezzi di produzione e un proletario che vince alla lotteria e diventa ricco rimane un proletario finchè va a vendere la sua forza lavoro ad altri), e, a parte la difesa a oltranza dei lavoratori autonomi vessati (che, per ripeterlo, nel caso di certe partite Iva sono di fatto dei lavoratori per conto altrui), c'è ben poco, se non qualche lezioncina di etica spicciola su come si dovrebbe leggere Marx.
Benissimo, qua si è messa la propria forza lavoro di piazza al servizio di una serrata di fascisti e padroni, fintamente spontanea e perfettamente organizzata, e mi stupisco che un ceto che ha tutti gli strumenti culturali per rigettare ingenuità del genere non comprenda un dato così evidente, che quasi tutte le fasce lavoratrici subalterne, anche nei discorsi che fanno in giro quando si chiacchiera, hanno compreso, mentre non si comprende che i blocchi stradali e quant'altro hanno senso se hanno un diretto ed immediato motivo di conflitto economico e/o territoriale, non se sono fatti per 'mandare a casa' i politici in nome dei padroncini.
Si parla qua tanto di confusione teorica, ma forse, a partire dal falso mantra del tumulto spontaneo in cui le forze reazionarie si sarebbero inserite quasi a posteriori, la confusione sta prima di tutto nella testa.

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