Non ci stupiamo di ciò che abbiamo letto nell'articolo che segue perchè sappiamo bene come, in questi anni, i continui inasprimenti repressivi verso i fenomeni ultras -volti anche a favorire la pay tv- non potessero che portare a queste derive.
Ove è impossibile organizzarsi pubblicamente e collettivamente, chi prende forza sono i piccoli gruppetti di fascisti, che si muovono anonimamente e senza simboli, compiono le loro vigliaccate e scompaiono.
Ciò che segna la sostanziale differenza, anche dalle storiche curve di estrema destra (se si toglie la curva interista degli anni '80, diretta infiltrazione del Fronte Veneto Skin Heads e poche altre) è che anche la curva di estrema destra era principalmente un fenomeno ultrà in cui c'era un'egemonia di persone legate ad ideologie o aree politiche, ma con una storia, una pratica e una militanza da curva accertata e condivisa e, per questo motivo, costrette a tenere tutta una serie di mediazioni che in certo modo ne contenevano il potenziale eversivo politico.
Oggi che gli ultras storici sono quasi tutti diffidati, c'è una diretta infiltrazione dal niente di organizzazioni neofasciste (sostanzialmente Casa Pound), organizzazioni per cui lo stadio è elemento di applicazione della loro violenza politica senza più alcun legame alle pratiche del tifo, all'organizzazione dello stesso, alle coreografie, alla Storia della squadra, ma che si basa su legami con la criminalità organizzata e dunque su un puro e semplice atto di prepotenza.
La disarticolazione di tutti i legami sociali, allo stadio come nella società, produce mostri.
Molte compagne e compagni penseranno che ciò non li riguarda, poichè lontani anni luce -come oggi lo è chi scrive- dal mondo del tifo organizzato e dallo spettacolo tutto superficiale e muscolare detto 'calcio moderno'.
Io -a titolo del tutto personale- direi invece che bisogna stare molto attenti ai fenomeni repressivi dello stadio e a ciò che essi generano (e, ove possibile avversarli), principalmente per due motivi: primo perchè i fascisti a partire dalla curva acquisiscono potenza metropolitana, seondo ma fondamentale, perchè le curve sono da anni modello di sperimentazione di un'organizzazione della repressione più estesa, e probabilmente, dopo il Primo Maggio milanese, molte delle norme assolutamente autoritarie e irrazionali che sono state applicate agli ultras verranno applicate alle manifestazioni politiche.
Poi, per divertirsi allo stadio, esistono società sportive dal basso come -cito le prime due che mi vengono in mente- l'Assata di Ancona o l'Afronapoli di Napoli, che, ovviamente a livelli minori rispetto ai fenomeni di massa ma con una crescente partecipazione di pubblico, permettono ancora di divertirsi con sane giornate di sport e di tifo sugli spalti, ma ciò non toglie che si debba stare molto attenti a ciò che avviene nelle curve, perchè poi è molto facile ritrovarne le conseguenze nella strada e nella vita.
Leggi l'articolo qua:
http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/05/04/news/la-marcia-sulla-roma-degli-ultra-neofascisti-1.210470?ref=HEF_RULLO
![La marcia sulla Roma degli ultrà neofascisti]()
Ove è impossibile organizzarsi pubblicamente e collettivamente, chi prende forza sono i piccoli gruppetti di fascisti, che si muovono anonimamente e senza simboli, compiono le loro vigliaccate e scompaiono.
Ciò che segna la sostanziale differenza, anche dalle storiche curve di estrema destra (se si toglie la curva interista degli anni '80, diretta infiltrazione del Fronte Veneto Skin Heads e poche altre) è che anche la curva di estrema destra era principalmente un fenomeno ultrà in cui c'era un'egemonia di persone legate ad ideologie o aree politiche, ma con una storia, una pratica e una militanza da curva accertata e condivisa e, per questo motivo, costrette a tenere tutta una serie di mediazioni che in certo modo ne contenevano il potenziale eversivo politico.
Oggi che gli ultras storici sono quasi tutti diffidati, c'è una diretta infiltrazione dal niente di organizzazioni neofasciste (sostanzialmente Casa Pound), organizzazioni per cui lo stadio è elemento di applicazione della loro violenza politica senza più alcun legame alle pratiche del tifo, all'organizzazione dello stesso, alle coreografie, alla Storia della squadra, ma che si basa su legami con la criminalità organizzata e dunque su un puro e semplice atto di prepotenza.
La disarticolazione di tutti i legami sociali, allo stadio come nella società, produce mostri.
Molte compagne e compagni penseranno che ciò non li riguarda, poichè lontani anni luce -come oggi lo è chi scrive- dal mondo del tifo organizzato e dallo spettacolo tutto superficiale e muscolare detto 'calcio moderno'.
Io -a titolo del tutto personale- direi invece che bisogna stare molto attenti ai fenomeni repressivi dello stadio e a ciò che essi generano (e, ove possibile avversarli), principalmente per due motivi: primo perchè i fascisti a partire dalla curva acquisiscono potenza metropolitana, seondo ma fondamentale, perchè le curve sono da anni modello di sperimentazione di un'organizzazione della repressione più estesa, e probabilmente, dopo il Primo Maggio milanese, molte delle norme assolutamente autoritarie e irrazionali che sono state applicate agli ultras verranno applicate alle manifestazioni politiche.
Poi, per divertirsi allo stadio, esistono società sportive dal basso come -cito le prime due che mi vengono in mente- l'Assata di Ancona o l'Afronapoli di Napoli, che, ovviamente a livelli minori rispetto ai fenomeni di massa ma con una crescente partecipazione di pubblico, permettono ancora di divertirsi con sane giornate di sport e di tifo sugli spalti, ma ciò non toglie che si debba stare molto attenti a ciò che avviene nelle curve, perchè poi è molto facile ritrovarne le conseguenze nella strada e nella vita.
Leggi l'articolo qua:
http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/05/04/news/la-marcia-sulla-roma-degli-ultra-neofascisti-1.210470?ref=HEF_RULLO

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