da http://www.arvultura.it/2570/verso-le-giornate-di-mobilitazione-no-expo/

Comunicato di partecipazione ed adesione dello Spazio Politico Comune alla No Expo Parade e alle “5 giornate di Milano”
Il Primo maggio a Milano verrà inaugurato EXPO 2015, l’Esposizione Universale dallo slogan “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
EXPO nell’immaginario collettivo è un’occasione, un appuntamento imperdibile, un evento di grande interesse e ricco di possibilità. EXPO inizierà senza avere concluso i lavori dei padiglioni fieristici, ma aprirà e tutti stanno incrociando le dita perché avvenga senza troppe brutte figure internazionali.
EXPO è cool e pop per molti. Ma non per noi. Perché? Dovremmo impegnarci fino in fondo per far sì che questa patina dorata lasci il posto all’essenza che si cela dietro ad essa e quindi alle ramificazioni profonde e malate che EXPO assume. Da oggi, dal primo maggio e per tutti i mesi successivi.
EXPO sarà la vetrina internazionale del lavoro gratuito, volontario e sottopagato, tramite l’accordo con i sindacati confederali e le deroghe al patto di stabilità, spingendo sulla campagna pubblicitaria di Manpower per reclutare “volontari” nelle scuole e nelle università soggiogati dall’economia della promessa e quindi “sacrifici oggi per un futuro migliore domani” (andando incontro, consapevoli o meno, al tradimento di questa promessa), seguendo un modello formalizzato ed esteso a livello nazionale ed europeo da Jobs Act e da Youth Garantee nella direzione di maggiore sfruttamento e ricattabilità, liberalizzazione definitiva del contratto a tempo determinato e dell’apprendistato, bassi salari, minori oneri per le imprese, precarizzazione strutturale;
EXPO sarà la vetrina internazionale della cementificazione selvaggia con deroghe al piano regolatore ed interi quartieri e parchi dell’area milanese trasformati e distrutti; dellaprivatizzazione del settore pubblico tramite la costituzione di società private a capitale pubblico; degli appalti truccati con infiltrazioni mafiose; della speculazione finanziaria generatrice di debiti; del modello di alimentazione e di sostenibilità tossica con la partnership di multinazionali che devastano il territorio, danneggiano i coltivatori locali e diffondono sul mercato cibi nocivi; della relegazione della donna a ruolo di nutrice e madre, secondo un chiaro immaginario diffuso dal portale creato ad hoc “Women for EXPO”.
EXPO è e sarà tutto questo. Ma anche molto di più.
EXPO è un modello di sfruttamento, di quelle politiche fallimentari ed ingiuste che contrastiamo quotidianamente.
EXPO racchiude in sé tutti i nodi che vogliamo aggredire, dai quali vogliamo fare emergere le profonde contraddizioni, e contro i quali costruire un modello alternativo su scala europea: partendo dalla riappropriazione del diritto alla città e dalla conquista dei beni comuni, dalla costruzione di una società fatta da differenze, dal sostegno attivo aiproduttori locali e alle colture biologiche contro le grandi aziende e ai loro terreni di OGM, dalla riqualificazione dei percorsi formativi e dalla condivisione di saperi critici,dalla lotta per un reddito di base contro la precarietà, dall’affermazione di diritti sempre più negati, dal rifiuto del debito contro l’autoritarismo di istituzioni europee anti-democratiche, dalla battaglia per nuovi ed efficaci strumenti di welfare contro Jobs Act, Youth Garantee e ogni forma di lavoro gratuito.
Siamo consapevoli che quello che si sta configurando a Milano, in Italia, è un modello di sviluppo imposto da elites finanziarie e da organi autoritari su tutto lo spazio europeo (e non solo).
Il primo maggio EXPO 2015 aprirà le sue porte, con celebrazioni festose ed inviti altisonanti. Ma EXPO 2015 è già iniziato nei processi di sfruttamento, di immiserimento di molti e di arricchimento per pochi; EXPO 2015 andrà avanti per mesi con dinamiche di ricaduta su altri territori. Solo se riusciremo ad intrecciare le lotte in una dimensione europea e transnazionale, solo se riusciremo a rilanciare una progettualità politica e di immaginario efficace, potremo essere all’altezza di questa sfida.
EXPO rappresenta un paradigma da svelare, da combattere e da cambiare.
Per questo saremo a Milano il primo maggio e organizzeremo dalle nostre città la partenza in pullman, accogliendo l’appello della Rete Attitudine No Expo, partecipando allo spezzone #scioperiamoexpo, e rilanciando l’invito a costruire le giornate di mobilitazione del 29 e 30 aprile, 1-2-3 maggio, per guardare oltre.
Spazio Politico Comune
I Centri Sociali delle Marche organizzano la partecipazione.Info:Tel. 3286505665Mail: info@glomeda.org
Per approfondire:
– Le cinque giornate della Milano #NOEXPO
– Rete Attitudine No Expo
– No Expo – Da Milanoinmovimento.com
– Anch’io sarò in piazza a Milano il 1° maggio – Gruppo Facebook
– Rete Attitudine No Expo
– No Expo – Da Milanoinmovimento.com
– Anch’io sarò in piazza a Milano il 1° maggio – Gruppo Facebook