ANCHE NELLA TRAGEDIA...SEMPRE CONTRO L'INVALSI! COMUNICATO DEL COLLETTIVO STUDENTESCO SENIGALLIA.

Il Ministero dell’Istruzione ha deciso che per quest’anno scolastico sarebbero state somministrate le prove invalsi in tutta Italia nelle giornate del 6, 7 e 13 maggio. Noi, come collettivo studentesco di Senigallia, avevamo aderito alla campagna nazionale “boicotta invalsi” e il nostro intento era quello di impedire lo svolgimento delle prove nei vari istituti della nostra città.

Purtroppo però parti consistenti della nostra città sono state devastate e distrutte da un’alluvione, di certo inaspettata dai cittadini, ma forse un po’ meno dalle istituzioni. In questa settimana siamo quindi stati impegnati nei lavori di recupero delle case della nostra città: insieme ad altri attivisti e volontari abbiamo contribuito a dare una mano a chi, nel giro di poche ore, ha visto distrutti la casa, la macchina, il lavoro, i mobili e le stoviglie, i ricordi di una vita. A Senigallia tantissimi erano i giovani che, avendo contribuito con pale, stracci e scope a ripulire la città, hanno dimostrato quanto sia più forte il senso di solidarietà e cooperazione piuttosto che l’indifferenza dei passanti e dei visitatori. Avendo quindi voluto dare la precedenza al risanamento dei nostri quartieri, abbiamo dovuto mettere da parte la campagna “boicotta invalsi”.

La situazione è grave, tanto che alcuni dei dirigenti scolastici degli istituti superiori di Senigallia hanno deciso di non somministrare le prove e di sospenderle per quest’anno. Noi, nonostante tutto rimaniamo convinti delle nostre idee e vogliamo ribadire ancora una volta i perchè del nostro NO INVALSI.

I test invalsi sono prove standardizzate preparate a Roma e inviate in busta chiusa alle varie scuole; una volta corrette dagli insegnanti vengono rimandate al ministero dove i risultati sono studiati per stilare una media dell’andamento complessivo degli studenti italiani.

I test INVALSI sono “a crocette”, gli studenti quindi dovrebbero dar prova di un sapere nozionistico che non valuta in alcun modo le capacità dell’individuo in quanto tale. Oltretutto vengono somministrati ai licei tanto quanto agli istituti professionali non tenendo conto quindi delle specificità di ogni scuola. Inoltre, se le INVALSI diventassero la prova finale (infatti il fine implicito è quello di inserirle nell’esame di maturità), gli insegnanti sarebbero obbligati a strutturare parte delle lezioni al fine di superare in modo positivo questa tipologia di test, e dunque a spingere gli alunni a ragionare e guardare alla realtà in modo acritico, trasfigurando lo studente e rendendolo un semplice contabile.
Nella scuola che vogliamo non c’è spazio per delle prove che annullano l’individualità e la personalità degli studenti, nella scuola che vogliamo non c’è spazio per dei test che promuovono l’omologazione e l’assenza di pensiero critico, nella scuola che vogliamo non c’è spazio per i test invalsi.